Focus: Insulina Settimanale
E' ormai salito agli onori delle cronache, anche in testate generaliste, di come il trattamento del diabete possa giovarsi di un nuovo presidio terapeutico per la sua gestione. Non si tratta, tuttavia, di un cambio radicale di paradigma. Il principio attivo resta sempre il medesimo, sempre di insulina si tratta, ma con una nuova formulazione (insulina ICODEC), tale da permettere una singola somministrazione settimanale. In breve, sono stati sostituiti tre amminoacidi (A14E, B16H e B25H), è stato legato una catena laterale contente un acido grasso a lunga catena C20 (deposito circolante sicuro di insulina icodec legato all'albumina), riducendo così la degradazione della molecola, la sua affinità per il recettore e la sua disponibilità in circolo (azione e clearance prolungate dell'insulina, con emivita di 8 giorni).1.
Tale svolta promette di migliorare la qualità della vita dei pazienti diabetici e di semplificare la gestione della malattia, riducendo quindi le "punture" settimanali da sette (365 annuali) a solo una (52 annuali). Sarà ben comprensibile ai più, soprattutto se affetti dalla patologia e in trattamento insulinico, come si stia parlando di quella componente di terapia nota come somministrazione basale; questa, in ultimi termini, si rende protagonista del mantenimento della glicemia entro valori euglicemici (70-180 mg/dL) durante i periodi interprandiali.
Fino ad oggi, la gestione del diabete mellito di tipo 1, e di alcuni casi di tipo 2 2, ha richiesto iniezioni giornaliere di insulina, con un impatto notevole sulla routine quotidiana dei pazienti. Le frequenti iniezioni possono essere dolorose e scomode, e la necessità di mantenere una rigorosa aderenza al regime terapeutico spesso rappresenta una sfida. L'insulina settimanale è progettata per rilasciare lentamente il farmaco nel corso di sette giorni. Questa formulazione a rilascio prolungato è stata resa possibile attraverso avanzate tecnologie di ingegneria biochimica che stabilizzano l'insulina e ne controllano il rilascio. Tra i principali vantaggi clinici si annoverano, quindi, una migliore adesione al trattamento (la riduzione della frequenza delle iniezioni facilita l'adesione al trattamento da parte dei pazienti, diminuendo il rischio di dosi mancate e migliorando il controllo glicemico), riduzione del dolore e del disagio, convenienza e semplicità (una gestione più semplice del regime insulinico permette ai pazienti di integrarlo più facilmente nella loro vita quotidiana).
Numerosi studi clinici (ONWARDS 1-6 trials)3 hanno dimostrato l'efficacia e la sicurezza dell'insulina a somministrazione settimanale: i risultati indicano che questa nuova formulazione è in grado di mantenere stabili i livelli di glucosio nel sangue con un'efficacia paragonabile alle insuline "tradizionali" a somministrazione giornaliera. Inoltre, i pazienti hanno riportato una maggiore soddisfazione e una qualità della vita migliorata grazie alla riduzione della frequenza delle iniezioni. Si prevede che l'insulina settimanale possa diventare una scelta preferenziale per molti pazienti diabetici, soprattutto per quelli che hanno difficoltà a mantenere un regime di iniezioni giornaliere. Infine, l'adozione su larga scala di questa nuova terapia potrebbe anche ridurre i costi sanitari associati alla gestione del diabete, grazie a una migliore aderenza al trattamento e a una riduzione delle complicanze a lungo termine. 4
E' bene precisare che questa insulina è da preferirsi nei soggetti affetti da diabete mellito di tipo 2, già in trattamento con almeno 2-3 farmaci non insulinici (metformina, gliflozine, GLP-agonisti), con un buon controllo della glicemia, e sempre sotto indicazione e sorveglianza di una diabetologo. Nel diabete di tipo 1, in cui il trattamento è generalmente una terapia insulinica basal-bolus, è stato osservato che l’insulina basale settimanale si associa ad un maggiore rischio di ipoglicemia; l'EMA (Agenzia Europea del Farmaco), per tale ragione, ne ha approvato l’utilizzo nel paziente adulto e in caso di chiara evidenza di un possibile beneficio seguendo un regime terapeutico con l’insulina basale settimanale (es. salto di dose frequente, rischio di chetoacidosi, ...).
Nishimura E, Pridal L, Glendorf T, Hansen BF, Hubálek F, Kjeldsen T, Kristensen NR, Lützen A, Lyby K, Madsen P, Pedersen TÅ, Ribel-Madsen R, Stidsen CE, Haahr H. Molecular and pharmacological characterization of insulin icodec: a new basal insulin analog designed for once-weekly dosing. BMJ Open Diabetes Res Care. 2021 Aug;9(1):e002301. doi: 10.1136/bmjdrc-2021-002301. PMID: 34413118; PMCID: PMC8378355.
↩Rosenstock J, Bain SC, Gowda A, Jódar E, Liang B, Lingvay I, Nishida T, Trevisan R, Mosenzon O; ONWARDS 1 Trial Investigators. Weekly Icodec versus Daily Glargine U100 in Type 2 Diabetes without Previous Insulin. N Engl J Med. 2023 Jul 27;389(4):297-308. doi: 10.1056/NEJMoa2303208. Epub 2023 Jun 24. PMID: 37356066.
↩Philis-Tsimikas A, Bajaj HS, Begtrup K, Cailleteau R, Gowda A, Lingvay I, Mathieu C, Russell-Jones D, Rosenstock J. Rationale and design of the phase 3a development programme (ONWARDS 1-6 trials) investigating once-weekly insulin icodec in diabetes. Diabetes Obes Metab. 2023 Feb;25(2):331-341. doi: 10.1111/dom.14871. Epub 2022 Oct 14. PMID: 36106652; PMCID: PMC10092674.
↩Rosenstock J, Juneja R, Beals JM, Moyers JS, Ilag L, McCrimmon RJ. The Basis for Weekly Insulin Therapy: Evolving Evidence With Insulin Icodec and Insulin Efsitora Alfa. Endocr Rev. 2024 May 7;45(3):379-413. doi: 10.1210/endrev/bnad037. Erratum in: Endocr Rev. 2024 May 7;45(3):436. doi: 10.1210/endrev/bnae012. PMID: 38224978; PMCID: PMC11091825.
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