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Omega-3

Indice dei contenuti

  1. Introduzione
  2. Omega-3

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Introduzione

Il diabete è una patologia cronica che influenza la vita di milioni di persone nel mondo per i livelli alti di glucosio nel sangue.

Alcune nozioni:

Omega-3

Biochimica

Gli omega 3 sono un tipo di acidi grassi polinsaturi che il corpo umano non riesce a sintetizzare da solo, rendondoli così un nutriente essenziale, al pari degli omega-6. Per questo motivo, l'acido eicosapentaenoico (EPA, 20:5) ,l'acido docosaesaenoico (DHA, 22:6) e l'acido α-linolenico (ALA, 18:3) devono essere introdotti attraverso l'alimentazione.

Gli acidi grassi omega-3 fanno parte degli acidi grassi polinsaturi, quindi la loro catena comprende più di un doppio legame (-CH=CH-); questi sono alternati da residui metilenici (-CH2-) in modo che non vi siano doppi legami adiacenti. La lettera ω (omega) e il numero seguente (3, ndr) indicano la posizione del primo doppio legame a partire dal carbonio ω, ossia l'ultimo componente dello scheletro carbonioso che caratterizza il lipide, opposto al carbonio α che lega il gruppo ossidrilico (-COOH). Nel caso degli ω-3 (Δ-3 o n-3) il primo doppio legame si troverà nel terzo legame a partire dal carbonio ω, ovvero a tre atomi di distanza dal gruppo metilico (-CH3) terminale nella struttura chimica. Nel dettaglio, l'EPA (20:5) avrà 20 atomi di carbonio e 5 doppi legami (tra i C 5,8,11,14,17), il DHA avrà 22 atomi di carbonio e 6 doppi legami (tra i C 4,7,10,13,16,19), mentre ALA (18:4) avrà 18 atomi di carbonio e 3 doppi legami (tra i C 9,12,15).

Sono importanti per molte funzioni biologiche, tra cui l'integrità delle membrane cellulari, lo sviluppo e funzione nervosa, la struttura osteoarticolare, la salute di cute e sistema nervoso, protezione dalle malattie vascolari, dall'infiammazione e persino dalla tumorigenesi.

Nel diabete

Per quanto concerne il diabete, molti studi hanno dimostrato che gli omega 3, provenienti da fonti marine (acido eicosapentaenoico, EPA; acido docosaesaenoico, DHA) o vegetali (acido alfa-linolenico, ALA), hanno potenziali effetti benefici sui disturbi metabolici, sul controllo glicemico, sulla secrezione di insulina e sulla funzione endoteliale nel diabete di tipo 2, attenuare l'insulino-resistenza nel fegato, nel muscolo e nel tessuto adiposo e la steatosi epatica. Una revisione sistematica e meta-analisi 1 ha riscontrato un miglioramento dell'emoglobina glicata, marker di controllo glicemico a medio-lungo termine, una diminuzione della PCR (proteina C reattiva, marker di flogosi) ed un miglioramento anche dell'assetto lipidico, con diminuzione del colesterolo totale, dei trigliceridi ed aumento del colesterolo HDL; non vi è stato invece alcun effetto significativo sulla funzione renale, sulla glicemia a digiuno, sulla resistenza all'insulina 2, sul colesterolo LDL , sull'adiponectina e sulla leptina.

Le proprietà antinfiammatorie sono utili in quanto uno stato di infiammazione cronica spesso si accompagna silentemente alla patologia diabetica, contribuendo alla progressione della malattia e delle complicanze associate. Contribuendo ad alleviare questa condizione, gli omega-3 non solo migliorano il metabolismo nel suo complesso, ma potenzialmente rallentano anche la progressione della patologia diabetica: l'infiammazione cronica può esacerbare l'insulino-resistenza attraverso mediatori quali il TNF-alfa, IL-6 che possono interferire con il la via di segnale insulinica. L'infiammazione può anche condizionare direttamente le beta-cellule pancreatiche responsabili della sintesi e secrezione di insulina. Le persone obese, inoltre, il tessuto adiposo è in grado di liberare citochine pro-infiammatorie contribuendo a mantenere le condizioni sopra citate.

Gli omega-3 sembrano anche avere un ruolo nel ridurre le complicanze del diabete, in particolare la retinopatia, severa condizione che può condurre fino alla cecità. Nello studio PREDIMED, i partecipanti che assumevano almeno 500 mg/die di acidi grassi polinsaturi n-3 a lunga catena hanno ottenuto una riduzione del rischio di retinopatia del 48%.

In una studio clinico in doppio cieco 3, sono stati valutati gli effetti dei diversi acidi grassi polinsaturi omega-3 di origine marina o vegetale sul metabolismo dei glicolipidi in pazienti con diabete. Mentre l'integrazione con l'olio vegetale (olio di perilla, ricco di acido alfa-linolenico) ha ridotto significativamente la glicemia a digiuno rispetto al basale, l'integrazione con l'olio di pesce ha determinato una marcata riduzione dei livelli di trigliceridi (TG) nel siero. Pertanto, i PUFA n-3 di origine marina e vegetale hanno mostrato effetti diversi sulla regolazione del metabolismo glicolipidico. La somministrazione di tutti i tipi di PUFA n-3 (olio di semi di lino e olio di pesce) ha ridotto significativamente le concentrazioni di insulina e di C-peptide rispetto al valore basale e, allo stesso modo, i livelli sierici di colesterolo totale, apolipoproteina A1 e IL-6 sono diminuiti significativamente in tutti i gruppi di trattamento rispetto ai valori di base. Questi risultati sono degni di nota in quanto è noto che l'associazione di diabete mellito e dislipidemia aumenta significativamente il rischio di complicanze cardiovascolari, in particolare di malattia coronarica. Inoltre, il diverso impatto sull'omeostasi del glucosio e dei lipidi mostrato dalle diverse fonti di n-3 PUFA potrebbe contribuire a spiegare i numerosi risultati controversi degli studi che esaminano gli effetti del consumo di n-3 PUFA nelle persone con diabete mellito di tipo 2.

Fonti alimentari

La dieta ha un ruolo essenziale nel controllare i livelli elevati di glucosio nel sangue e prevenire complicanze. Importanti sono gli omega 3, di cui ne esistono differenti tipologie. Alcuni sono di derivazione animale, altri di origine vegetale. Nel primo gruppo si ritrovano gli acidi eicopentaenoico (EPA) e docosaesaenoico (DHA), provenienti da fonti quali pesci grassi (non di allevamento) come salmone, sgombro, sardine, merlozza, uova e latticini arricchiti, carne (da animali nutriti ad erba al pascolo), alghe e microalghe. Del secondo il principale rappresentate è l'acido α-linolenico (ALA) che si ritrova principalmente in semi di lino, di canapa, di chia e noci. EPA e DHA sono le forme attive di questa classe di acidi grassi; l'ALA introdotto con le fonti alimentari vegetali viene convertito, creando ulteriori doppi legami lungo la sua catena di carbonio attraverso desaturazione e allungamento, in questi, seppure in percentuali molto modeste.

Un intervento dietetico con 500 g/settimana di pesce grasso, equivalente a ~ 1 g/die di acidi grassi polinsaturi omega-3, in particolare EPA, ha dimostrato di avere un effetto cardioprotettivo (diminuzione dei trigliceridi, riduzione dell'infiammazione vascolare, inibizione delll'aggregazione piastrina-monocita, miglioramendo della funzione endoteliale). Bisogna prestare attenzione perchè la supplementazione con olio di pesce conservato, in capsule gel o liquido, non sembra essere però la migliore opzione. Studi hanno infatti dimostrato una sua inefficacia nella prevenzione cardiovascolare, probabilmente dovuta alla mala conservazione e conseguente ossidazione del prodotto che avviene al contatto con l'aria e il calore, con formazione di perossidi ed aldeidi ad effetto dannoso per l'organismo. L'introduzione degli omega-3 con la normale alimentazione, piuttosto che con la supplementazione, permette inoltre di assumere tutte le altre sostanze utili contenute negli alimenti, quali fibre, proteine, vitamine e minerali.




  1. Xiao Y, Zhang Q, Liao X, Elbelt U, Weylandt KH. The effects of omega-3 fatty acids in type 2 diabetes: A systematic review and meta-analysis. Prostaglandins Leukot Essent Fatty Acids. 2022 Jul;182:102456. doi: 10.1016/j.plefa.2022.102456. Epub 2022 Jun 3. PMID: 35717726.↩

  2. L'insulina permette l'ingresso di glucosio nelle cellule a fini principalmente energetici. Nel caso di insulino-restistenza, che catatterizzata il diabete mellito di tipo 2, l'insulina, seppure abbondante in circolo (iperinsulinemia), non riesce ad effettuare ciò a causa di problemi può localizzarsi a livello pre-recettoriale (sintesi e secrezione), recettoriale o post-recettoriale (vie di segnalazione intracellulari).↩

  3. Liu H, Wang F, Liu X, Xie Y, Xia H, Wang S, Sun G. Effects of marine-derived and plant-derived omega-3 polyunsaturated fatty acids on erythrocyte fatty acid composition in type 2 diabetic patients. Lipids Health Dis. 2022 Feb 10;21(1):20. doi: 10.1186/s12944-022-01630-0. PMID: 35144649; PMCID: PMC8832668.↩

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