Emoglobina glicata: cos’è e cosa indica
Emoglobina glicata: cos’è
L’emoglobina glicata, nota anche con l’abbreviazione HbA1c, è la quota di emoglobina circolante, contenuta negli eritrociti (globuli rossi), che è andata incontro al processo di glicazione: ha legato del glucosio presente in circolo.
Tale reazione, che avviene senza la richiesta di enzimi, avviene in modo molto più frequente nel momento in cui i livelli di glucosio ematico sono costantemente aumentati (iperglicemia), condizione che si verifica nel soggetto diabetico (non in terapia o con inadeguata terapia).
L’acronimo HbA1c deriva da:
Hb
, abbreviazione per il termine inglese hemoglobin;A1
per il fatto che viene indagata l’emoglobina di tipo A1 presente nell’adulto (97% dell’emoglobina circolante);c
per il fatto che storicamente tale frazione dell’emoglobina fu la quarta frazione isolata mediante cromatografia a scambio ionico (dopo HbA0, HbA1a e HbA1b).
Emoglobina glicata: cosa indica
La vita media del globulo rosso dalla sua immissione in circolo da parte degli organi emopoietici è di circa 120 giorni. Durante tale periodo, anche nell’individuo sano, l’emoglobina eritrocitaria viene a contatto con le normali concentrazioni di glucosio plasmatiche. Questa condizione fa si che ci sia sempre una certa percentuale di emoglobina legata al glucosio: nel soggetto sano, tale quota è inferiore al 6% (valore normale HbA1c < 6%). Nel soggetto diabetico, sia in terapia, sia in assenza di terapia, i valori sono generalmente aumentati: percentuali leggermente aumentate nel soggetto in terapia con buon compenso glicemico (standard di cura indicano di perseguire un valore < 7%, o inferiore a patto di non manifestare ipoglicemie) fino ad percentuali importanti (> 12%) negli altri casi. Una volta che l’emoglobina viene esposta ad elevati valori di glucosio plasmatico e diviene forma glicata rimane in tale stato. Un accumulo di emoglobina glicata all’interno del globulo rosso riflette quindi i livelli medi di glucosio a cui è stata esposta la cellula durante la sua vita.
Dal momento che, come ricordato in precedenza, i globuli rossi, e quindi l’emoglobina al loro interno, hanno una vita media di circa 120 giorni, l’emoglobina glicata indagata mediante un prelievo ematico rifletterà la glicemia media degli ultimi tre mesi. Viene quindi usata principalmente per identificare la concentrazione plasmatica media del glucosio nel medio-lungo periodo di tempo. Circa il 50% dell’Hb glicata riflette i valori di glucosio plasmatici dell’ultimo mese, il restante 50% dei valori glicemici del secondo e terzo mese precedenti l’indagine.
Sono considerati come non patologici valori inferiori a 6.0% (42 mmol/mol). Il riscontro di un valore leggermente sopra tale soglia deve porre sospetto di glicemia tendenzialmente aumentata, anche se talvolta la lettura puntuale della glicemia stessa, soprattutto se lontano dal pasto a digiuno, potrebbe essere ancora in condizione di normalità (< 100 mg/dl). Valori elevati, invece, sono chiaramente indicativi di una glicemia anch’essa cronicamente elevata, e spesso si accompagnano anche ad un valore glicemico a digiuno aumentato (> 100 mg/dl). Un valore al di sopra dei 6.0% indica soggetti con disglicemia a rischio di sviluppare patologie metaboliche e cardiovascolari e al di sopra di 6.5% (48 mmol/mol) permette di porre diagnosi di diabete.
valore HbA1c % | diagnosi |
---|---|
< 6.0% | valore normale |
6.0-6.5% | disglicemia |
> 6.5% | diabete |
L’analisi dei valori di emoglobina glicata permette quindi di avere un quadro del compenso glicemico degli ultimi 3 mesi e un’indicazione sull’efficacia o sulla compliance al trattamento. E’ da tenere presente, tuttavia, che oggigiorno questo valore, seppure sempre indagato, acquisisce un ruolo più marginale a favore del time in range (TIR). Il TIR, tempo che il soggetto trascorre con valori di glicemia compresi generalmente tra 70-180 mg/dl, permette infatti di effettuare un’analisi del profilo glicemico estremamente più accurata, prendendo in considerazione aumenti e diminuzioni della glicemia che potrebbe restare altresì misconosciuti con la sola lettura dell’HbA1c.
L’importanza, tuttavia, di tale valore nel trattamento della patologia diabetica resta elavata, in quando correla in modo statisticamente significato con la comparsa di complicanze quali patologie cardiovascolari, nefropatia, neuropatia e retinopatia. La diminuzione di un punto percentuale di tale valore è collegata ad una riduzione del 21% del rischio delle complicanze e della mortalità dovuta alla complicanze.
Relazione valore HbA1c e glicemia media degli ultimi 3 mesi
HbA1c | Glicemia media |
---|---|
5 | 90 |
6 | 120 |
7 | 150 |
8 | 180 |
9 | 210 |
10 | 240 |
11 | 270 |
12 | 300 |
13 | 330 |
14 | 360 |
Tabella di conversione % – mmol/mol
HbA1c % | HbA1c (mmol/mol) |
---|---|
4.0 | 20 |
5.0 | 31 |
6.0 | 42 |
6.5 | 48 |
7.0 | 53 |
7.5 | 59 |
8.0 | 64 |
9.0 | 75 |
10 | 86 |
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