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Come conservare correttamente l’insulina?

  1. Introduzione
  2. Insulina e scadenza
  3. Corretta conservazione: evitare le temperature estreme
  4. Durata di conservazione delle più comuni insuline
  5. Consigli e strumenti per conservare l’insulina d’estate

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Introduzione

Se durante i mesi in cui le temperature risultano più miti, indicativamente da ottobre a maggio, la corretta conservazione della penna di insulina in uso non pone particolari problematiche, questo aspetto può sicuramente divenire più complesso durante la stagione estiva, in cui le temperature spesso eccedono quelle consigliate dalle case farmaceutiche.

Fermo restando che le penne di insulina non aperte e non in uso vanno mantenute in frigo ad una temperatura tra i 2 e 8 °C, cosa farne invece del quantitativo di farmaco in uso in quel periodo?

Insulina e scadenza

Una corretta conservazione dell’insulina è importante per garantire che l’insulina rimanga efficace.

L’insulina ha due date di scadenza. Una è la data di scadenza da tenere in conto se l’insulina è chiusa e conservata alla temperatura corretta (massima durata assoluta). La seconda data di scadenza è la durata in cui il produttore suggerisce l’uso dell’insulina dopo l’apertura se conservata a temperatura ambiente. Assicurati di conoscere entrambe le date in modo da sapere se l’insulina è ancora efficace e sicura da usare.

È importante notare come l’insulina possa degradarsi prima della data di scadenza. Ciò accade molto raramente, ma se ritieni che la tua insulina non funzioni come dovrebbe, prova ad utilizzare una nuova penna. Ci sono, infatti, due modi principali in cui puoi determinare se la tua insulina sia andata a male. Il primo metodo è l’ispezione visiva: se l’insulina appare torbida o scolorita in qualche modo, non usarla; se contiene inclusioni, grumi o quelli che sembrano piccoli filamenti, probabilmente non è sicura da usare. Il secondo modo per sapere se l’insulina non funziona correttamente è il riscontro di un livello di glicemia inspiegabile, anche dopo corretta somministrazione della dose di farmaco utile. In ogni caso, chiedi sempre consiglio al tuo medico curante, che saprà darti le indicazioni più opportune.

Corretta conservazione: evitare le temperature estreme

Bisogna sempre evitare di esporre i prodotti a base di insulina a temperature estreme. L’insulina è infatti una proteina e questo la rende soggetta a denaturazione quando le temperature sono troppo alte o troppo basse. A tal proposito, è utile ricordare quindi come non sia sufficiente che il farmaco non venga mantenuto al caldo, ma ci si deve assicurare anche che non vada incontro a congelamento: tenete le scatole di farmaco nei ripiani più alti del frigo, generalmente più caldi, e lontano dalla parete posteriore e superiore dell’elettrodomestico. Inoltre, tenete i prodotti a base di insulina lontano dalla luce solare diretta poiché anche ciò può anche causarne un deperimento.

L’insulina che non viene utilizzata deve essere conservata in frigorifero a una temperatura compresa tra 2°C e 8°C, a una distanza di sicurezza dal retro e dalla parte superiore del frigorifero dove gli elementi di raffreddamento possono far aumentare la temperatura o avvicinarsi al congelamento. Lo scomparto del burro e la porta del frigorifero sono in genere una buona opzione per la conservazione dell’insulina.

Uno studio del 2021 ha mostrato come l’insulina conservata a una temperatura compresa tra 25°C e 37°C per quattro settimane (durata di utilizzo raccomandata per la maggior parte delle insuline in commercio) abbia mantenuto la stessa stabilità dell’insulina conservata secondo i protocolli farmaceutici attualmente raccomandati da 2°C a 8°C fino all’apertura.

Eventuali penne di insulina in uso possono, pertanto, essere conservate fuori dal frigorifero a temperature fino a 28-30°C massimo (controllate sempre i foglietti illustrativi del produttore per le istruzioni esatte sulla conservazione). Uno dei motivi per cui conservare l’insulina in uso a temperatura ambiente è che l’insulina fredda può produrre un’iniezione più fastidiosa (bruciore).

La corretta conservazione dell’insulina è molto importante, tanto che, ad esempio, la FDA (Food and Drugs Administration, ente americano paragonabile in parte all’AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco) ha recentemente preso provvedimenti negli Stati Uniti per garantire che le penne di insulina debbano essere sempre dispensate nelle loro confezioni originali e non singolarmente in modo che le istruzioni per l’uso e la conservazione corretta del farmaco siano sempre incluse.

Durata di conservazione delle più comuni insuline


Nome Durata
Insulina lispro (Humalog) Scartare se in uso da più di 4 settimane (28 giorni)
Insulina aspart (Fiasp, NovoRapid) Scartare se in uso da più di 28 giorni
Insulina degludec (Tresiba) Scartare se in uso da più di 56 giorni
Insulina detemir (Levimir) Scartare se in uso da più di 42 giorni
Insulina glargina (Lantus) Scartare se in uso da più di 28 giorni
Insulina glargina (Toujeo) Scartare se in uso da più di 28 giorni
Insulina glulisina (Apidra) Scartare se in uso da più di 28 giorni

Consigli e strumenti per conservare l’insulina d’estate

La conservazione dell’insulina evitando le alte temperature pone, in questo ambito, sicuramente, la maggior sfida per il diabetico. E’ infatti estremamente infrequente che il farmaco venga esposto a temperature di congelamento, a meno che non lo si posizioni erroneamente in congelatore o a contatto con la parete posteriore del frigorifero.

Se esposta per troppo tempo (anche un’ora) a temperature estreme, l’insulina si degrada, a volte al punto da essere essenzialmente inutile al fine della gestione della glicemia. Questa rottura può verificarsi in un brevissimo lasso di tempo in risposta a temperature estreme, come più di 26°C gradi in estate o meno di 0°C gradi in inverno. L’insulina inizia a degradarsi in parte anche nel momento in cui si "apre" una nuova penna, motivo per cui il suo uso suggerito è solitamente entro 28 giorni dall’apertura indipendentemente dal fatto che venga finita o meno.

Quotidianamente, poiché la temperatura media ambiente è generalmente superiore a 7-10 °C, l’insulina è considerata sicura quando si sta semplicemente in casa o si va in giro con essa nella borsa. Si possono, tuttavia, avere problemi con temperature elevate in determinate situazioni, come: lasciare l’insulina in macchina in una giornata calda, lasciare l’insulina al sole, mettere in valigia l’insulina durante i viaggi in aereo, lasciare l’insulina in una borsa seppur all’ombr, in una giornata molto calda per lungo tempo, lasciare l’insulina in una borsa in spiaggia al sole, lasciare l’insulina vicino ad un sistema di riscaldamento.

Siccome non si può ripristinare l’insulina che è stata distrutta dal calore, si deve impedire che ciò accada in primo luogo.

Prima di tutto non si dovrebbe mai lasciare l’insulina in macchina. L’interno di un’auto si riscalda rapidamente e facilmente quando è parcheggiata con i finestrini chiusi. Se si deve lasciare l'insulina in auto, deve essere protetta da un qualche tipo di prodotto per la conservazione e raffreddamento. Alcuni strumenti che possono divenire utili durante i periodi caldi sono, ad esempio, astucci o custodie che consentono di mantenere la penna a temperature inferiori rispetto a quelle ambientali. Più articolati e costosi sono eventuali frigo portatili, che possono essere connessi sia alla rete domestica che all’alimentazione 12V dell’auto. Tra i modelli senza utilizzo di energia elettrica, si ricordino gli astucci Frio Cooling Case o similari che non richiedono refrigerazione ed utilizzano come metodica l’evaporazione.

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