Le complicanze macroangiopatiche
Il rischio di sviluppo di complicanze cardiovascolari è molto importante nel soggetto diabetico ed esiste una relazione pericolosa tra diabete mellito e sviluppo di malattia cardiovascolare su base aterosclerotica.
Nell’ambito della macroangiopatia, che non è così specifica come complicanza del diabete essendo trasversale a tutta una serie di condizioni, le linee guida cardiologiche (ESC, 2019) evidenziano l’importanza dell’eseguire un ECG a riposo una volta all’anno in tutte le persone con diabete e l’importanza di valutare la microalbuminuria. Altri parametri ed esami di approfondimento (es. test da sforzo, EcoCardio trans-toracica, angio-TC, CAC score, ABI) vanno valutati sulla base di un percorso individualizzato di cura.
Stratificazione dei pazienti:
le persone con diabete non sono mai a basso rischio cardiovascolare. Molte persone con diabete rientrano nelle categorie di rischio molto alto o alto, ma anche quelle che hanno il rischio piĂą basso (giovani, con diabete tipo 1 di etĂ inferiore ai 35 anni o con tipo 2 di etĂ inferiore a 50 anni, persone con meno di 10 anni di malattia e senza altri fattori di rischio) e sono in condizione ottimale rientrano pur sempre in un rischio moderato (mai basso o nullo).
ESC 2019 Guidelines | |
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Rischio molto alto | Pazienti con DM e malattia CV accertata o altri danni a organi o 3+ fattori di rischio maggiori o sviluppo di DM1 precoce con lunga durata (> 20 anni) |
Rischio alto | Pazienti con DM da ≥ 10 anni senza danno organo ma con almeno un fattore di rischio |
Rischio moderato | Pazienti giovani (DM1 < 35 anni, DM2 < 50 anni) con diabete da < 10 anni senza altri fattori di rischio |
Il colesterolo nella malattia aterosclerotica riveste un ruolo di assoluto primo piano (da indicatore prognostico, a correlato alla fisiopatologia, da indicatore previsionale, a target diretto degli interventi terapeutici) di fattore causale. Nelle persone con diabete gli obiettivi da raggiungere in termine di colesterolo LDL sono particolarmente ambiziosi:
- nella classe di rischio “molto alto”: minore del 50% rispetto al target di partenza e < 55 mg/dL
- nella classe di rischio “alto”: minore del 50% rispetto al target di partenza e < 70 mg/dL
- nella classe di rischio “moderato”: < 100 mg/dL