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Avena e celiachia

Indice dei contenuti

  1. Introduzione
  2. Avena
  3. Avena e glutine
  4. Conclusioni

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Introduzione

La celiachia, o morbo celiaco, è una patologia che può non infrequentemente associarsi alla patologia diabetica, nello specifico al diabete mellito di tipo 1, condividendone una eziologia autoimmune.

La presenza di tale morbo comporta per l’affetto una rigorosa dieta priva di glutine, portando quindi alla eliminazione di diversi cereali e derivati, tra cui grano, orzo, segale, kamut, malto, oltre ad alimenti come lievito, seitan, birra, … . Sono invece permessi alimenti come, tra i cereali o simili, mais, riso, quinoa, miglio, grano saraceno, oltre a prodotti animali (latte e derivati, carne, pesce, uova, …) e vegetali (verdure, frutta, frutta secca, patate, …)[ fonte ].

Molto spesso l’avena viene indicata come un alimento sicuro per le persone celiache, ma è davvero così?

Avena

Avena coltivata a scopo alimentare umano è, nella sua versione integrale, un alimento, come tutti i cereali, ricco di carboidrati (a lento assorbimento) e fibre, con minor presenza di proteine e grassi (insaturi). Importante anche la presenza di sali minerali (K+, Ca++, Mg, P, Fe++, Si, Se, Zn), vitamine (B, C, E), antiossidanti. L’avena ha diversi benefici quando assunta con la dieta:

Avena e glutine

Di per sé l’avena è un cereale privo di glutine; la "farina di avena pura" (sebbene tale definizione resti controversa) sarà quindi un alimento privo di questo complesso proteico. L’avena è inoltre inclusa tra gli ingredienti sicuri, gluten-free, specificati nelle regolamentazioni europee.

Tuttavia, due sono gli aspetti principali da sottolineare:

Diversi studi clinici hanno dimostrato differenti risultati: ad es. studi condotti da Janatuinen et al, Størsrud et al, hanno dimostrato nessun effetto avverso nei pazienti celiaci in seguito all’assunzione di avena, anche per periodi prolungati (93 gr/die per 2 anni nell’adulto e 43-81 gr/die nel bambino). Altre ricerche (Arentz-Hansen et al, Lundin et al, Hollén et al, Guttormsen et al), contrariamente, hanno illustrato come l’avena possa innescare una reazione immune paragonabile all’assunzione di glutine nel soggetto celiaco, con conseguente atrofia villare e microvillare (riduzione villi e microvilli presenti nella parete dell’intestino tenue) e di come il soggetto celiaco presenti anticorpi anti-avenina presenti in circolo.

I Codex Alimentarius (FAO), inoltre, indicano come l’avena possa essere tollerata da molte, ma non tutte, le persone celiache e di come il rischio di contaminazione dell’avena durante i processi di raccolta, lavorazione industriale, trasporto, stoccaggio sia piuttosto elevato (bisognerebbe quindi porre grande attenzione alle etichette da apporre sugli alimenti dedicati, EUR-L’ex, Commission Regulation (EC)).

Quando esposto potrebbe portare ad una revisione nella classificazione del soggetto affetto da morbo celiaco, distinguendo tra coloro che presentino una sensibilità, oltre al glutine, all’avena, piuttosto che ad altri cereali, e coloro che viceversa non presentino reazioni all’assunzione della stessa.

Conclusioni

Chiaramente, come in tutto, vale la regola del buonsenso e dell’esperienza soggettiva. Tuttavia ci sentiamo di affermare, in accordo con studi in vitro, che l’avena, in assenza di regolamentazioni che ne indichino la precisa varietà inclusa nell’alimento, andrebbe probabilmente assunta, dal celiaco, con molta attenzione e in quantità minime, se non proprio eliminata dalla dieta al pari di altri cereali.




  1. Avena Sativa L.: OM719, OE717, OL715, OA729, OH727, OC723, OF720, OR721, OP722↩

#dieta #stile di vita #tipo 1