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Diabete e disturbo di ansia

Indice dei contenuti

  1. Stato di ansia e diabete mellito di tipo 2
  2. Stato di ansia e diabete mellito di tipo 1
  3. Stato di ansia e diabete gestazionale

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Stato di ansia e diabete mellito di tipo 2

Il diabete mellito di tipo 2 rappresenta il 95% dei casi di diabete mellito ed è una delle principali preoccupazioni per pazienti, operatori sanitari e, in senso lato, per i sistemi sanitari nel mondo, viste le sue crescenti incidenza e prevalenza. Nella patologia, le cellule non utilizzano correttamente l'insulina, a causa di una produzione insufficiente di insulina, dell'insulino-resistenza o di entrambe; con l'aumentare della carenza nel tempo, il pancreas perde la capacità di produrre insulina.

I soggetti affetti da diabete mellito di tipo 2 presentano sintomi clinici e subclinici di ansia più frequentemente rispetto alle persone senza diabete: si riscontra una maggiore prevalenza di problemi di salute mentale, soprattutto depressione e disturbi d'ansia. L'ansia è tradizionalmente associata a scarsi risultati metabolici: maggior rischio di iperglicemia, complicanze, malattie coronariche, scarsa qualità di vita, e aumento dei costi sanitari rispetto ai soggetti affetti da solo diabete.

L'ansia può essere descritta come una sensazione di preoccupazione, nervosismo o disagio per una circostanza o un evento imminente, dall'esito incerto. I sintomi dell'ansia includono l'evitamento di determinate persone, luoghi o eventi e sensazioni fisiche come cardiopalmo, vertigini, sudorazione e altri disturbi somatici come mal di testa e disturbi gastrointestinali. A ciascuno sarà capitato di sperimentare stati d'ansia in risposta ad un'esperienza di vita stressante; tuttavia, l'ansia è talvolta sperimentata in modo cronico e debilitante, e a quel punto può essere diagnosticata come ansia clinicamente significativa (disturbo d'ansia generalizzato, disturbo da stress post-traumatico, disturbo d'ansia sociale, disturbo di panico).

Diversi studi hanno identificato una solida associazione tra ansia e diabete. I tassi di prevalenza dell'ansia clinicamente significativa tra i soggetti con diabete variano dal 14% in una meta-analisi generale al 55% in una popolazioni più ristrette. Un altro studio ha rilevato che l'ansia clinicamente significativa era del 20% più alta tra gli soggetti con diabete, rispetto a coloro senza diabete, anche dopo aver stratificato i risultati per età, fumo, istruzione, occupazione, attività fisica, indice di massa corporea (BMI). Sebbene gli studi citati riguardino l'ansia clinicamente significativa, è probabile che le persone con diabete sperimentino anche un'ansia di tipo subclinico. Le manifestazioni di ansia subclinica sono collegate a una diminuzione della qualità della vita e a una difficoltà nelle faccende quotidiane.

Sono state formulate due ipotesi primarie sull'associazione tra ansia e diabete:


Stato di ansia e diabete mellito di tipo 1

I sintomi d'ansia e i sintomi depressivi sono altamente correlati e sono due delle condizioni di salute mentale più diffuse nei giovani della popolazione generale. I disturbi di salute mentale sono prevalenti nei giovani con diabete mellito di tipo 1. Se l'effetto dannoso dei sintomi depressivi nei giovani con diabete è stato ben documentato, gli effetti dei sintomi d'ansia non sono, ad oggi, ben compresi.

Come detto, i giovani con diabete mellito di tipo 1 sono a maggior rischio di disturbi psichiatrici, come sintomi d'ansia, disturbi alimentari e comportamentali e sintomi depressivi. In generale, questi disturbi di salute mentale si verificano in circa il 33-42% dei giovani con diabete di tipo 1, un tasso da due a tre volte superiore a quello dei coetanei non affetti dalla patologia. È stato dimostrato che queste condizioni aumentano, nel giovane soggetto, il rischio di complicanze legate alla malattia sia a breve che a lungo termine, tra cui episodi di ipoglicemia o iperglicemia grave, aumento di peso e disturbi microvascolari.

Nello specifico, i sintomi d'ansia sono prevalenti nei giovani con diabete di tipo 1, con circa il 13% - 21% dei giovani con tale patologia che risultano positivi allo screening per i sintomi d'ansia in qualche momento della loro infanzia o adolescenza (circa il 1/5 dei giovani con DM tipo 1 riceve una diagnosi di disturbo d'ansia durante l'infanzia o l'adolescenza). I sintomi d'ansia sono stati associati a peggiori qualità di vita, autogestione e controllo glicemico. Tuttavia, ci sono pochi studi approfonditi sulla prevalenza e sull'effetto dei sintomi d'ansia sugli esiti di salute in questa popolazione.

Prevalenza dell'ansia: è riscontrato un alto tasso di prevalenza. In un campione di 150 giovani con DM1, il 35% è risultato positivo ad un disturbo di salute mentale, il 15% è risultato positivo a due o più disturbi di salute mentale e il 21% della popolazione è risultato positivo a un disturbo d'ansia, quasi il doppio rispetto a coloro che sono risultati positivi alla depressione (11%). In un altro campione di 92 giovani affetti dalla patologia, il 48% del campione ha sviluppato un disturbo di salute mentale entro 9 anni dalla diagnosi; di questi, il 20% ha sviluppato un disturbo d'ansia e il 26% un disturbo depressivo maggiore o distimico.

Associazione tra ansia ed esiti del diabete: fra gli studi che hanno indagato l'ansia nei giovani con DM1, nel 75% è stata riportata un'associazione tra sintomi dell'ansia e cattivi risultati in termini di salute. I risultati includevano il controllo glicemico, la paura dell'ipoglicemia, la preoccupazione per l'ipoglicemia, il conflitto familiare, i sintomi depressivi, il monitoraggio della glicemia e la qualità della vita. L'ansia di stato 1 è stata correlata a livelli più elevati di HbA1c, di sintomi depressivi, a conflitti familiari più numerosi, a tassi di monitoraggio della glicemia minori, ad una peggiore qualità della vita. L'ansia di tratto è stata correlata con una maggiore paura dell'ipoglicemia, una maggiore preoccupazione per l'ipoglicemia, un maggior numero di episodi di ipoglicemia, a una maggiore probabilità di attribuire erroneamente alla glicemia sintomi non correlati al diabete, sintomi depressivi più elevati, una minore capacità di differenziare i sintomi fisici dell'ansia dai sintomi fisici legati alla disglicemia, una minore frequenza di monitoraggio della glicemia. L'ansia, in generale, è stata anche associata a un rischio più elevato di riospedalizzazione legata alla malattia e a un coping 2 più scarso. A riprova di quanto detto, il trattamento dei sintomi d'ansia è stato associato ad un miglioramento del controllo glicemico, in media, di 0,8 punti percentuali.

Il sesso femminile ha mostrato un'ansia maggiore e un controllo glicemico peggiore rispetto al sesso maschile, con un valore medio di emoglobina glicata di 1,58% superiore nelle ragazze. Le ragazze hanno maggiori probabilità di essere preoccupate per gli episodi di ipoglicemia rispetto ai ragazzi, mentre l'ansia sociale è stata associata a una peggiore qualità di vita parimenti in entrambi; inoltre, l'ansia sociale era associata a una minore aderenza alla terapia.


Stato di ansia e diabete gestazionale

Il diabete mellito gestazionale è definito come un'intolleranza ai carboidrati che comporta un'iperglicemia con esordio o rilevazione durante la gravidanza. Rispetto alle donne sane, le donne in gravidanza con diabete gestazionale hanno maggiori probabilità di sviluppare complicanze materne e infantili e di sviluppare, dopo il parto, diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, dislipidemia e disturbi metabolici.

Gli studi condotti su questa popolazione dimostrano che, oltre ai fattori fisiologici, anche l'ansia e la depressione sono cause importanti del diabete gestazionale. Alcuni studi hanno suggerito che l'ansia e la depressione possano essere un fattore di rischio per l'insorgenza del diabete mellito gestazionale: l'incidenza di tale sottotipo di diabete mellito nelle donne in gravidanza con sintomi d'ansia è maggiore rispetto a quella delle donne in gravidanza senza sintomi d'ansia.

Sebbene non tutti gli studi confermino quanto detto, attualmente si ritiene che le donne in gravidanza con diabete gestazionale siano più inclini all'ansia o alla depressione. La diagnosi stessa di diabete gestazionale nelle donne in gravidanza aumenta la loro suscettibilità alla depressione o all'ansia, con una probabilità da 2 a 4 volte maggiore di avere una depressione prenatale o postnatale rispetto alle donne senza diabete durante la gravidanza e dopo il parto. Le donne in gravidanza affette da diabete mellito gestazionale sono sottoposte a uno stress psicologico maggiore rispetto alle donne in gravidanza normali. L'ansia e la depressione possono causare squilibri nei livelli ormonali dell'organismo, con gravi ripercussioni sull'esito della gravidanza e sul controllo della glicemia delle donne incinte e possono portare a un'iperattività cronica ipotalamo-ipofisi-surrene, con conseguente aumento del rilascio di cortisolo e della resistenza all'insulina, aumentando il rischio di sviluppare diabete mellito gestazionale.

Influenza sulla glicemia in donne gravide. Studi suggeriscono che l'ansia e la depressione possano provocare un'attivazione del sistema ortosimpatico (midollare surrenale), promuovere la secrezione di ACTH, aumentare i livelli di glucocorticoidi, glucagone e catecolamine e infine accelerare gluconeogenesi e glicogenolisi: il risultato è un aumento dei livelli di glucosio ematico nella donna in gravidanza. Si è riscontrato infatti che la glicemia delle gestanti con diabete affette da disturbo d'ansia era più alta di quelle non affette da ansia; parimenti la glicemia delle gestanti con diabete e depressione era più alta di quella senza depressione. Inoltre, le donne in gravidanza con emozioni negative tendevano ad avere una glicemia più alta, più difficile da controllare. Studi correlati hanno rilevato anche che l'emoglobina glicata nelle donne in gravidanza con DM gestazionale nel gruppo ansioso era significativamente più alta rispetto a quella del gruppo di controllo e il livello di HbA1c era correlato positivamente con i punteggi di ansia e depressione nelle donne in gravidanza affette da diabete gestazionale.

L'influenza della diagnosi di diabete gestazionale sulla gravidanza complicata da ansia e depressione Alcuni studi hanno rilevato che le donne con diabete gestazionali sono più inclini alla depressione prenatale, all'ansia e allo stress quando sono consapevoli che un diabete non controllato può portare a complicazioni nella gravidanza e ad esiti neonatali avversi (stress legato alla diagnosi e alla percezione di una gravidanza ad alto rischio). Una delle fonti di ansia e depressione può essere l'incapacità di affrontare correttamente la malattia e le gravi preoccupazioni che ne derivano, che causano una certa pressione psicologica: a causa della mancanza di adeguate conoscenze relative al diabete, della conoscenza del trattamento del diabete, le pazienti sono più preoccupate per la malattia, con maggiori probabilità di andare incontro ad ansia e depressione. Un'altra fonte stressogena può derivare dalla necessità di autocontrollo della glicemia, dalle restrizioni dietetiche (stress associato alla perdita di controllo del diabete durante il processo di gestione della dieta) e dalla necessità di trattamento con insulina: le pazienti temono il trattamento e sono preoccupate per gli effetti negativi dei farmaci sulla crescita e sullo sviluppo del feto, con conseguente ansia (ansia legata alla paura di complicazioni materne e infantili). Infatti, rispetto alle donne che ricevono solo un trattamento dietetico, le donne a cui viene prescritto un trattamento insulinico sperimentano livelli significativamente più elevati di stress (correlazione significativa tra insulina ed episodi di ipoglicemia, esacerbando così le preoccupazioni dei pazienti nei confronti del trattamento). Studi rilevanti hanno infine dimostrato che l'età delle donne gravide con diabete gestazionale era correlata positivamente con la prevalenza di ansia e depressione, suggerendo che l'incidenza di ansia e depressione aumenti all'aumentare dell'età.


Punti chiave




Bibliografia: K Rechenberg, R Whittemore, M Grey: Anxiety in Youth With Type 1 Diabetes. J Pediatr Nurs. 2017; A Bickett, H Tapp: Anxiety and diabetes: Innovative approaches to management in primary care. Exp Biol Med, 2016; H OuYang, B Chen, AM Abdulrahman, L Li, N Wu: Associations between Gestational Diabetes and Anxiety or Depression: A Systematic Review. J Diabetes Res. 2021

  1. L'ansia è stata descritta come uno stato, un tratto, uno stimolo, una risposta, un'emozione orientata al futuro e uno stato emotivo. Sono proposti due tipi di sintomi d'ansia, di stato e di tratto. L'ansia di tratto è stata definita come la probabilità di rispondere in modo ansioso a uno stimolo, mentre l'ansia di stato è stata definita come un'esperienza transitoria di eccitazione fisiologica associata a sentimenti di paura e tensione. Da quando è stata proposta questa distinzione, i sintomi dell'ansia di stato e di tratto sono stati ampiamente accettati nella letteratura psicologica. Gli effetti differenziali di questi tipi di sintomi d'ansia sul comportamento e le loro differenze fisiologiche sottostanti non sono del tutto compresi. Un modo per spiegare la distinzione tra sintomi di ansia di stato e di tratto può essere legato ai diversi modi in cui gli individui interpretano le minacce. Per esempio, i sintomi dell'ansia di stato possono aumentare la paura associata a un particolare stimolo, mentre i sintomi dell'ansia di tratto possono portare un individuo a dirigere costantemente l'attenzione verso uno stimolo minaccioso.↩

  2. Il termine "coping" deriva dall'inglese to cope with e significa 'fronteggiare, reagire, resistere, gestire, capacità di resilienza'. Sono strategie di adattamento messi in atto per fronteggiare problemi emotivi ed interpersonali, allo scopo di gestire, ridurre o tollerare lo stress ed il conflitto.↩

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